Un saluto ed un sincero benvenuto alla Sig.ra Presidente della Corte d’Appello ed al Sig. Presidente del Tribunale; in bocca al lupo per il vostro nuovo prestigioso incarico. Un saluto al Sig. Procuratore Generale e al Sig. Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, alle Colleghe ed ai Colleghi Avvocati, alle Signore ed ai Signori Magistrati, ai rappresentanti del Governo e delle Istituzioni, alle Autorità tutte presenti.
Nel discorso letto qui, soltanto un anno fa, conclusi offrendo a tutti il nostro apporto; nonostante però, questo grido sia rimasto inascoltato, l’atteggiamento propositivo dell’Aiga resta lo stesso!
È questa la vera forza dei giovani: l’entusiasmo e la speranza! Giovani che, però, rispetto allo scorso anno, non sono più disposti ad essere usati da chi giovane non è, soprattutto per mentalità, quando non ha alcuna intenzione di impegnarsi per garantire loro un mondo migliore.
Troppo spesso chi nulla ha a che fare con i giovani, per mentalità, si arroga il diritto di parlare per loro conto senza poi favorirne la crescita professionale.
A costoro diciamo basta, non vi crediamo più! A costoro rivolgiamo l’invito a non parlare anche per nostro conto.
In tanti, anche stamane, hanno criticato l’intero sistema giustizia, dimenticando, tuttavia, che ne sono parte e che contribuiscono, evidentemente, a determinarne i successi o i fallimenti.
Dico loro, se non riuscire a cambiare le cose abbiate il coraggio di fare largo a chi vuole impegnarsi davvero.
Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. (Giovanni Falcone).
L’Aiga, in coerenza con quanto già esposto lo scorso anno, non vuole solo criticare e demolire; siamo stanchi di ascoltare le solite lagnanze; non siamo qui per associarci ad un atteggiamento di semplice e dannosa critica. Crediamo fermamente che confronto e cooperazione siano gli strumenti migliori a risolvere i problemi che sviliscono il nobile concetto di Giustizia.
L’approccio che abbiamo scelto di seguire già da tempo, e che caratterizza tutta la nostra azione, è quello della informazione preliminare e della esatta acquisizione dei disagi percepiti, dell’analisi della loro precisa portata ed ancora dello studio di eventuali soluzioni al problema, il tutto accompagnato dal confronto con gli altri.
Informazione, conoscenza e soprattutto studio; questi sono gli ingredienti della nostra ricetta e che rivolgiamo a tutti come segno di collaborazione. Superiamo gli approcci demolitori e approssimativi, così come le polemiche fini a se stesse e di cui ne abbiamo piene le tasche!
La ripresa della giustizia, se ci si crede, parte da ognuno di noi, anche con i piccoli ma significativi gesti a livello locale.
Lo scorso anno denunciammo la mancanza sul portale telematico di alcuni uffici del G.d.P. del distretto; il problema è ancora lì! Abbiamo continuato a denunciare la totale assenza di sicurezza e decoro per gli edifici in cui opera il gdp salernitano: nessun provvedimento! I ruoli dei giudici che si pensionano restano congelati per mesi: non è un evento improvviso, possibile che non si possa procedere alla riassegnazione delle cause prima del loro congedo?
Quanto al Tribunale il problema principale è quello della lentezza nella definizione dei procedimenti. Siamo tra gli ultimi in Italia che è già tra gli ultimi in Europa!
Anche su questo riteniamo che nel nostro piccolo si possa incidere in modo determinante per migliorare la situazione: cominciamo dalla gestione delle udienze, magari licenziando un apposito protocollo che ci consenta di svolgere il nostro lavoro con una maggiore dignità. Affrontiamo poi seriamente la questione Eboli.
Tema digitalizzazione: mi rivolgo soprattutto a molti avvocati anziani e ad alcuni magistrati ancora restii ad accogliere l’informatizzazione del processo; occorre superare ogni resistenza e paura, accogliendo l’informatizzazione: è quello il futuro, non altri! Impegnamoci con buon senso e organizziamoci di conseguenza. Niente copia di cortesia, quindi, un pò di elasticità nella valutazione dei nuovi meccanismi di deposito informatico e poi cerchiamo di dotare di consolle aggiornata anche i GOT e gli avvocati che non possono vedersi riassunto il proprio pensiero dal magistrato; una parola trascritta diversamente potrebbe snaturare il pensiero espresso.
Sulla paventata soppressione della Corte d’Appello dico solo, al rappresentante del Governo, che se vogliamo portare al tracollo anche il distretto napoletano, allora si faccia pure.
Caro rappresentante del Governo, è vero il mercato ci impone maggiore qualità, e noi ci siamo! Siamo pronti a studiare di più, anche a specializzarci pur di riacquistare quel ruolo prioritario che l’avvocatura ha perso, ma fate in modo che non ci offendano con proposte economiche deprimenti.
Ora divento sarcastico, ma la completa abolizione delle tariffe, in nome di un indiscriminato e superiore principio di liberalizzazione, ha determinato quanto noi giovani avevamo previsto: i soggetti forti ci propongono, o sarebbe meglio dire ci impongono, convenzioni a dir poco irrinunciabili: pensate che si arriva ad offrire fino a 10,00 euro lorde per un procedimento monitorio. Ovviamente, per godere di una così succulenta occasione di lavoro qualcosa dobbiamo pur cedere: e così accettiamo quando ci chiedono di anticipare le spese vive, che poi però ci garantiscono verranno rimborsate eh’!
Crediamo ancora nella meritocrazia e confidiamo nella introduzione della figura del manager nei Tribunali, auspichiamo che si proceda a controlli sulla produttività degli uffici giudiziari; rifiutiamo ogni forma di riduzione del contenzioso che sacrifichi la tutela di diritti altrui, tanto in ambito civile quanto in ambito penale.
Dalla città del senatore Pinto non può non partire un allarme alla prevista ulteriore stretta per i risarcimenti conseguenti alle lungaggini processuali: come a dire, la legge c’è, mica la abroghiamo, ma di fatto la rendiamo inapplicabile.
Annuale C–A-P-I-T-O-L-O- CITTADELLA, non ridete! i soci di Aiga oggi saranno all’Ikea, se ci fate avere le misure precise, alle tende e ai ficher pensiamo noi; col puro stile svedese che ci contraddistingue nell’offerta è compreso anche il montaggio ovviamente.
Torniamo seri e siamo chiari: perchè le nostre proposte risultino credibili è necessario che l’avvocatura dia per prima il suo contributo. Spesso l’azione delle istituzioni forensi, di molti coa in Italia, del cnf e dell’oua si è dimostrata inefficace se non addirittura dannosa per la categoria e per la giustizia.
Pensiamo a un diverso equilibrio istituzionale forense e rifiutiamo la presenza di due soggetti a rappresentanza dell’avvocatura; lo so, le poltrone fanno comodo e non sarà facile, ma la nostra categoria deve tornare a cantare all’unisono. Proponiamo anche una spinta verso il recupero della deontologia, passando per un più rispettoso e sereno rapporto tra avvocatura e magistratura. Anche qui partendo da piccoli segnali che il mondo può cambiare: impegniamoci noi avvocati a rispettare la solennità delle aule e delle udienze; chiediamo ai magistrati di notiziarci, se possibile per tempo, delle loro giuste assenze, siamo nell’era della informatizzazione, ed una pec qualche giorno prima è più contemporanea di un foglio appiccicato la mattina stessa alla porta dell’aula.
Un cenno finale mi sia consentito in favore dell’umanizzazione del settore carcerario: è necessario che lo stesso sia destinatario di una profonda riforma che ponga al centro dell’obiettivo l’aspetto umano del detenuto, quello a cui si riferisce la costituzione quando parla di effettiva funzione rieducativa della pena.
In attesa di tutto questo, e con la promessa che coinvolgeremo con ancora più forza nelle nostre proposte tutte le istituzioni forensi e giudiziarie, auguro alla giustizia Italiana e salernitana, lunga e migliore vita.
Bravo Giovanni, ben fatto!
Ti saluto cordialmente, OL
sono chiara …grazie lo stesso uhauhauha