Nel condividere pienamente il comunicato di Aiga Nazionale precisiamo che la riforma di cui vuol farsi promotore il Ministro della Giustizia ignora del tutto cosa sia e come funziona l’istituto della prescrizione e, soprattutto, la ratio della sua esistenza.
È forse il caso di ricordare che la ratio della prescrizione sta nell’assenza di interesse da parte dello Stato di perseguire alcune condotte illecite dopo un certo periodo di tempo stabilito dal Legislatore ed è corollario del giusto processo non essere imputati a vita in attesa di giudizio. Se uno Stato non è in grado di garantire un processo nei tempi da lui stesso stabiliti, deve riformare il processo, fare investimenti, ma non certo abolire l’istituto a tutela di un principio costituzionale, perché quel principio resta così privo di tutela.
Proceduralmente, poi, è forse necessario ricordare che la prescrizione decorre solo per i ritardi della giustizia imputabili allo Stato, giacché se un avvocato chiede un rinvio o aderisce ad una astensione la prescrizione resta sospesa, quindi non esiste un uso strumentale di quello che resta unicamente un istituto a tutela dei cittadini.
Il direttivo Aiga Salerno
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